lunedì 5 luglio 2010

Io non vado al MIAMI, non leggo ROCKIT, ma VOGUEIT sì

Il titolo di questo post è una chiara presa per il culo a chi assume delle posizioni talebane e poi, nella vita e mediatica e reale si autosputtana allegramente senza rendersene conto, procurando l'ilarità altrui. Non mi interessa disquisire sul perchè il MIAMI sia il male (lo è veramente? Sì. Ma anche l'underground italico non sta messo molto bene), su perchè ROCKIT sia illeggibile (ma è più grave che un Corriere.it sia ai livelli qualitativi di una pagina di Moccia) e su perchè VOGUEIT si stia avvicinando leccaculalmente al rock e al panc roc. Il tutto purchè fashion, ovviamente.

Una risata ci seppellirà tutti, comunque. Soprattutto dopo aver scoperto questo gran sito, grazie al quale ho potuto arricchire la mia scarna collezione di mp3 con roba che avevo già in vinile o in musicassetta. E anche con roba che non avevo ma che anelavo. Tipo raccolte di new wave italica, bootleg dei Wretched e altra roba che mi fanno sentire non solo terribilmente anziana, ma soprattutto ASSOLUTAMENTE INTOLLERANTE.

Corro a farmi una manicure con Chanel "Nouvelle Vague" (per il popolo libero dal dover scrivere di moda -PURE- trattasi di verde acqua scuro o verde menta chiaro, a seconda del proprio daltonismo personale). ALERT: questa battuta la capisce solo la mia compagna di merenda.


Nessun commento:

Posta un commento